Storia della biancheria intima di fine '800

Immagine pubblicitaria di un busto a "S" dalla rivista francese "Femina" del 15 maggio 1907.

La storia sulla biancheria intima è parallela a quella della liberazione femminile, segna il passaggio dalla condizione sociale a quella di libertà. Il busto con le stecche di balena, gli stringi-seno, i mutandoni e le giarrettiere che segavano le gambe, quell'insieme di nodi, ganci e bottoni, erano tutti gli elementi che sottolineavano la schiavitù, l'impaccio e la difficoltà di movimento. L'Ottocento è il secolo del busto, che ricompare attorno al 1830 per durare tutto il secolo e parte del 900. Esso diviene l'indumento intimo per eccellenza, e tra le donne dell'epoca impazza la moda del “vitino da vespa” che non supera i 40 centimetri.Il corsetto viene indossato sopra le camicie e chiuso dietro da nastri o gancetti e le stecche di balena provvedono a comprimere e a dare una forma alla vita, snellire i fianchi e sospingere verso l'alto il seno creando un décolleté prorompente. Le dame eleganti dovevano avere un busto adatto ad ogni capo del guardaroba, con trine, nastri e tessuti pregiati. Si riteneva che il busto fosse necessario per sorreggere la colonna vertebrale della donna per natura più fragile dell'uomo. Sotto il busto veniva indossata la camiciola che era un'indumento intimo anch'esso di lana, cotone o seta più o meno decorata con ricami e pizzi sullo scollo e sulle spalle. Poteva essere smanicata o a mezze maniche e la collatura ornata quasi sempre da tre bottoni era rotonda o quadrata. La camiciola era lunga fino alla vita e poteva essere sagomata secondo le forme della signora che la indossava. I mutandoni fatti di cotone, lana, o seta a seconda dello stato sociale erano di colore bianco o crema proprio perchè ,soggetti a vari lavaggi, si sarebbero stinti con estrema rapidità. Fermati a vita da cordoncini e lunghi fino alle ginocchia, i mutandoni più costosi avevano le estremità inferiore decorate con pizzi e ricami. Le persone meno abbienti avevano ricamato sulla mutanda il loro monogramma che era presente su ogni capo di biancheria intima.

 


R & G Corsets Sign. Attraente pubblicità all'inizio del 1900 con una bella giovane signora che mostra l'abito popolare dei tempi.

Corsetto con ganci elastici (circa il 1900).


Il progetto


Biancheria intima di fine '800 (costume teatrale)

FIGURINI E CARTAMODELLI PER LA REALIZZAZIONE DEL CORSETTO E DELLA MUTANDA:

MATERIALI DA UTILIZZARE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO:

FASI PROGETTUALI DEL TAGLIO, DELL'ASSEMBLAGGIO E DEL CONFEZIONAMENTO DEL COSTUME:

Fasi della realizzazione del corsetto

Sviluppo delle parti del corsetto in scala reale partendo dal cartamodello con misure ridotte.

Taglio delle varie parti del cartamodello e sovrapposizione di queste sulla stoffa "tela pidocchio".

Successivamente fissaggio dei pezzi con gli spilli.

 

Taglio del tessuto seguendo le linee del cartamodello.

I pezzi di tessuto ottenuti dopo il taglio vengono prima imbastiti e poi cuciti con la macchina da cucito.

Le cuciture vengono ripulite con lo zig-zag a macchina per evitare lo sfilacciamento della stoffa.

(Prova sul manichino)

Inserimento delle stecche verticali passate a macchina su alcune parti del corpetto per renderlo rigido.

Cucitura di una fettuccia con ganci nell'apertura centro-dietro.

Inserimento dello sbieco e del merletto sulla parte alta del corpetto.

 

Realizzazione dell'orlo della parte bassa del corpetto.

Realizzazione completa del corsetto.

Fasi della realizzazione della mutanda

Sviluppo dei due pezzi della mutanda in scala reale partendo dal cartamodello con misure ridotte.

Taglio delle due parti del cartamodello e sovrapposizione di queste sulla stoffa.

 

Taglio del tessuto seguendo le linee del cartamodello.

Imbastitura dei pezzi e successiva cucitura con la macchina da cucito.

Realizzazione, alla vita, di un bordo per il passaggio del cordoncino che fuoriesce da due fori centrali per consentire l'arricciatura della vita.

Inserimento del merletto alle due estremità della mutanda.

Cucitura dello sbieco all'interno dei due gambali, 4 cm sopra il merletto, per il passaggio dell'elastico.

Realizzazione completa della mutanda.


Il progetto finito